Le contrade

Scilironi

Spriana è un comune di contrade. Se ne contano nove, ormai tutte disabitate poiché, ad eccezione del Centro e di Marveggia, le altre non sono mai state dotate di una strada carreggiabile, per cui le si può raggiungere solo attraverso una mulattiera e sentieri, spesso a tratti abbarbicati su ripide rocce. Questa accessibilità dei vecchi nuclei abitati del comune, rende Spriana uno dei Comuni più affascinanti e incontaminati della Valmalenco, un luogo ideale per chi vuole agevoli escursioni in mezzo al verde, ama immergersi nell’atmosfera rurale di un tempo.

La più pittoresca e caratteristica delle contrade è indubbiamente Scilironi (m. 657), visibile anche dalla strada provinciale della Valle, un grappolo di case, fienili e stalle costruite su un dosso sulla sponda sinistra del Mallero. Le case più antiche sono addossate a massi rocciosi. Si tramanda infatti che l’antica contrada sia stata distrutta da una frana e gli abitanti si rifugiarono nelle cavità e gallerie naturali formatesi tra i macigni e, usufruendo di questi per pareti, vi eressero l’abitato attuale. La viabilità interna è formata da una rete di strettoie e scalette. Nel centro della contrada c’era un forno da pane Cà del fórn (Casa del forno), di proprietà di certa Filomena Marveggio dei Gaggi che ne cedeva l’uso a patto che si lasciasse, come compenso, del lievito in quantità sufficiente per la panificazione successiva.

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Da Spriana, seguendo una direzione sud-est, si percorre la mulattiera che, salendo gradualmente, porta a Bedoglio (m. 926), contrada formata da tre gruppi di case. Fino al 1940 vi abitavano una trentina di famiglie che vivevano solo parzialmente della magrissima terra e con poco bestiame a causa della scarsità di prati. Gli uomini erano generalmente costretti ad emigrare come minatori e muratori. Fu abbandonata nel 1965 a seguito del franamento della valle omonima adiacente. C’era un fornoda pane, Cà di flèm (Casa dei Flematti) al quale ricorrevano pure gli abitanti di Piazza.

Pòrtola (m. 1077) è una contrada costituita da due nuclei di case, Cao e Parolo. Le case sono costruite a più piani per scarsità di spazio. Ogni casa aveva un forno. Dopo il 1900, in seguito alla scomparsa dell’unica sorgente, si provvide a dotare le case di cisterne ricavate nella roccia, di alcune migliaia di litri, fruendo dell’acqua piovana raccolta dai tetti.

L'abitato di Cao è addossato sul largo spallone prativo tra la Val di Togno e la Valmalenco. Vi abitavano una decina di famiglie, tutte di cognome Cao. Nel nucleo più antico vi è una casa che reca scolpita sull’architrave della porta della cucina la data 1437.

Piazza è un’antica contrada a quota 1050 m. Fino all’ultima guerra vi abitavano una cinquantina di persone e fino al 1980 ancora tre.

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Cucchi. Antica contrada situata su un pendio completamente terrazzato, anch’essa abbandonata a causa del pericolo di franamento della pendice. E’ tradizione popolare che il nome della contrada sia derivato dal primo pecoraio insediatosi, di nome Cucco. Nel 1960 vi si costruì una scuola, che rimase tuttavia inutilizzata essendo sopravvenuta proprio in quell’anno stesso l’evacuazione di tutta la zona, a causa di un vasto movimento franoso.

Erta. Contrada composta da tre piccoli nuclei di case. E’ l’insediamento più basso del territorio comunale.

Gaggi. E’ la più piccola contrada del comune, formata da cinque case a monte del Crap di Bedoglio. Un tempo abitata in permanenza, vi erano tre forni per il pane. Non vi è mai giunta l’elettricità.

La contrada ritenuta più antica è Mialli, sita a 867 m. su un dosso tra il solco principale della Valmalenco e della Val di Togno. E’ piuttosto frazionata dalle varie stradette in piccoli gruppi di case ammassate l’una all’altra. Vi erano tre forni da pane, alla Cà di düca, alla Cà di Mangin, e alla Cà di Togn.

Marveggia è un’antica contrada, tuttora abitata, raccolta intorno alla piccola chiesa di S. Giovanni Battista. L’abitato è traversato orizzontalmente da tre viottoli (streciä). Vi erano numerosi forni per il pane.

Riferimenti bibliografici

  • Masa Annibale, Inventario dei toponimi valtellinesi e valchiavennaschi, Inventario dei toponimi valtellinesi e valchiavennaschi, Territorio comunale di Spriana, n. 13, Sondrio, Società Storica Valtellinese, 1982