Erminio Dioli

di Elisabetta Sem

Erminio Dioli nella grotta mistica, 1954-55.

L’architetto e artista Erminio Dioli nasce a Caspoggio nel 1885. Dopo l’apprendistato con il padre Zefferino, artigiano e fine intagliatore, si trasferisce a Torino dove frequenta un lungo e proficuo ciclo di studi di tipo tecnico ed artistico. Nel 1915 ottiene presso il Politecnico di Torino il Diploma di Abilitazione all’Insegnamento Ornamentale ed Industriale per gli Istituti Tecnici. Dopo la Prima Guerra Mondiale ed un breve periodo trascorso nel paese natale, Dioli si trasferisce a Milano per insegnare ornato industriale all’Accademia di Brera (1921-22) e nel 1923 viene assunto presso un mobilificio di Rovellasca, dove progetta e realizza arredi per prestigiosi e raffinati bar di Milano; nel frattempo esercita anche la professione di restauratore di arredi lignei che gli garantirà una certa notorietà professionale anche in Valtellina, dove torna nel 1924 ed apre bottega. Nel 1926 inizia la costruzione della sua residenza al Sasso Gianaccio di Chiesa Valmalenco, nota come il “Castello”. Dal 1937 al 1943 Dioli intraprende viaggi di lavoro in Calabria, Polonia, Austria, Germania e in Svizzera. Dal 1944 si stabilisce definitivamente a Chiesa Valmalenco dove muore nel 1964.

Erminio Dioli nel giardino, 1954.

Il linguaggio architettonico

A partire dalla fine degli anni Venti il maestro progetta soprattutto a Chiesa Valmalenco molti edifici con un proprio stile fatto di lineamenti sobri e decorazioni che si ispirano a motivi naturalistici di area alpina. L’elemento che contraddistingue l’esterno è innanzitutto l’arco a tutto sesto, utilizzato per la prima volta in Valmalenco nelle abitazioni private, sia per l’ingresso sia per le finestre principalmente dell’abbaino: l’arco spezza l’andamento lineare e statico della facciata e rappresenta significativamente una parziale ripresa di un repertorio classico di forme, peraltro in voga nel linguaggio architettonico degli anni Trenta, caratterizzato da un monumentalismo sobrio con richiami all’antico. Dioli utilizza materiali locali, come il serpentino e il legno di larice e abete e le sue case si distinguono per la muratura a raso pietra ed una progettazione in armonia con lo spazio naturale circostante.

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