Tesi premiate

Una nuova centralità per la Valmalenco di Federica Torri e Amedeo Noris
Il progetto nasce dalla riflessione circa un problema attuale che interessa molti piccoli comuni italiani, tra cui Chiesa in Valmalenco, Caspoggio e Lanzada, che a causa del basso numero di abitanti discutono una possibile fusione amministrativa.
L’accorpamento diviene occasione per riflettere sul tema del vuoto e di come esso, oggi retro e periferia tra le realtà storiche esistenti, possa essere reinterpretato come centro della nuova dimensione urbana.
Negli ultimi cinquant’anni lo spazio ancora inedificato tra le antiche contrade si è velocemente saturato, fatta eccezione per un radura circoscritta da due fiumi, Mallero e Lanterna, suolo formatosi solo a seguito dell’alluvione dell’87, che è non-luogo nella percezione collettiva poiché ancora privo di una memoria identitaria.
Ne emerge la potenzialità di essere spazio mutevole e catalizzatore delle attività che si susseguono nel fondo valle, caratterizzando la vita sociale dei tre comuni montani nel corso delle stagioni.
Uno studio degli usi attuali delle superfici e delle pratiche comunemente svolte su di esse definisce la griglia entro cui sviluppare un progetto di suolo che, sfruttando la conformazione orografica, alterna terreni liberi, piastre infrastrutturali e, talvolta, edifici ipogei per evidenziarne la vocazione di pascolo urbano e definisce un possibile nuovo modello urbano per il paesaggio montano.
Il valore dello spazio aperto in un territorio caratterizzato dalla varietà geografica e dalla scarsa disponibilità di suolo libero viene inoltre messo in evidenza dall’ispessimento qualitativo e fisico dei margini del vuoto: quinte sceniche di architetture fanno da sfondo al vuoto e accolgono programmi funzionali in grado di attivare lo spazio aperto e di connetterlo ai pendii che su di esso si affacciano.



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