Un portale aperto sui saperi della Valmalenco
La salvaguardia e la promozione del “sapere immateriale” è un tema oggi molto ricorrente nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali.
Perché il “sapere immateriale” è un concetto che mira a ridare il corretto valore e la giusta dignità ad un vastissimo patrimonio culturale di cui le nostre comunità sono ricche e che rischia di rimanere per lo più sconosciuto e, in tanti casi,
addirittura dimenticato. Non solo le tradizioni e le consuetudini, la cucina tradizionale e le ricorrenze paesane, ma anche il dialetto con le sue varianti e le sue evoluzioni nel tempo, le vicende di vita di una comunità, e poi i segreti dei
mestieri, quelle tecniche di lavoro tramandate con perizia e saggezza da una generazione all’altra, affinate nel corso del tempo, spesso detentrici di segreti “del come si fa”, unici e irripetibili.
Tutto questo è il “sapere immateriale” che fa la cultura di una comunità e la sua salvaguardia e promozione è ciò che un ecomuseo è principalmente chiamato a fare. Questo in teoria.
Ma in termini pratici come è possibile oggi tradurre un linguaggio “atavico” com’è quello dei saperi di un tempo, farlo conoscere, arrivare anche ai giovani, senza cadere nelle solite ricostruzioni folcloristiche del passato?
E’ una sfida che l’Ecomuseo della Valmalenco ha colto realizzando un progetto che coniuga i saperi della cultura con i mezzi di comunicazione attuali. Il progetto "Un portale aperto sui saperi della Valmalenco" è stato realizzato con il contributo
di Regione Lombardia nell’ambito di un bando rivolto alla valorizzazione degli ecomusei finalizzato alla divulgazione del patrimonio culturale.
E così il 2016 è stato per l’Ecomuseo l’anno della digitalizzazione di un vasto patrimonio fotografico che racconta, con le immagini d’epoca conservate presso le biblioteche comunali di Caspoggio, Chiesa e Lanzada, e grazie alla
collaborazione di alcuni preziosi volontari, la vita, le vicende, le tradizioni, i saperi, la cultura della Valle: il tutto tradotto in un archivio digitale fruibile online sul portale dell’Ecomuseo. E non è tutto qui.
Ancora per favorire la fruizione il più possibile estesa ad un pubblico sempre più vasto di utenti del patrimonio culturale della Valmalenco, l’Ecomuseo si apre ora sulla scena internazionale offrendo la lettura del sito in lingua inglese e tedesca.
Un traguardo molto significativo per una istituzione culturale che non si sostituisce agli enti di promozione turistica preposti, e che anzi vuole contribuire con questi ad ampliare l’offerta di un turismo culturale sempre più esigente per il
quale la Valmalenco ha moltissimo da dare.
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