Fine di un'epoca

Chiesa in Valmalenco vista dalla località Ponte

La pineta e il Grand Hotel Malenco erano considerati due gioielli per la valle, in armonia tra loro, di grande attrazione turistica e traino dell'economia locale.

Struttura ricettiva certamente di prim’ordine dell’arco alpino, ha perso la sua identità nel 1980, quando è stato trasformato in residence e di conseguenza anche il giardino circostante ha cambiato la sua immagine.

Dopo la chiusura del Grand Hotel si è assistito al progressivo decadimento alberghiero, ora ridotto a pochi battiti.

La pineta oggi è poco frequentata e chi ancora la attraversa lo fa con fretta, tanto da non accorgersi che il torrente è ridotto ad uno sputo senza vita.

I tempi cambiano. Inseguono le mode, talvolta andando contro la Natura e il buonsenso. Il maestro Dioli affermava: chi segue la moda non segue Cristo, vale a dire "chi non osserva la Natura va contro se stesso".

Tutti parlano di riprogettare, rivalorizzare, rilanciare, riqualificare, ma il suffisso “ri” basta da solo a dimostrare che la valle era già qualificata, non aveva bisogno d’altro, bastava solo mantenerla intatta senza inventarsi nulla.

Il montanaro non ama questi termini e nemmeno studi accademici. Il sapere non deve essere barattato o venduto al consumismo, ma valorizzato nella sua realtà, attraverso interventi diretti, senza alcun intermediario. Così potremmo rivivere le nostre radici di uomini alpini, senza nasconderci dietro false identità di comodo.