Schizzo Villa Liberty.
Dioli inventa per la Valmalenco due stili architettonici e decorativi inediti, il
Ridgeo e il Monglunder.
Il termine “Ridgeo” deriva probabilmente da una libera commistione tra le parole “retta” o “riga” e “geometria” e sta ad indicare una maniera compositiva caratterizzata da una rigida strutturazione della forma entro esatte griglie geometriche.
È probabile che Dioli abbia formulato questo nuovo linguaggio guardando non solo agli stili rettilinei di culture antiche, ma anche alle novità introdotte nel 1925 dall’art decò che riguardano soprattutto il campo delle arti applicate, in cui si nota un andamento angoloso di linee disegnate entro composizioni squadrate, astratte e simmetriche.
Il rombo, una sorta di diamante o scudo che compare frequentemente come elemento decorativo negli arredi, sui portoni, sui camini e nelle inferriate progettate dal maestro è vocabolo protagonista del Ridgeo.
Ma non solo.
Dioli osserva e registra le forme della natura, come quelle simmetriche e complesse di un cristallo di ghiaccio e di una zucchina, e le assimila nella definizione di questo stile.
Pertanto, si può supporre che il Ridgeo sia una libera interpretazione di un certo sviluppo della storia dell’arte commista ad una voluta stilizzazione di elementi e di forme presenti in natura: il triangolo, utilizzato diffusamente, potrebbe rappresentare o simboleggiare il profilo appuntito delle montagne e delle conifere, la spirale indicherebbe il ricciolo delle viti e le foglie di alcuni fiori di alta montagna.
Schizzo Pizzo Scalino.
Il periodo dal 1933 al 1938 fu dedicato in particolare al perfezionamento di un nuovo stile denominato “Monglunder malenchino” che per lui significava “ciò che vedo dai miei monti”.
L’origine di tale linguaggio parte dall’assimilazione degli stili barocco e rococò, che l’artista semplifica sino a tracciarne le elementari volute, elementi decorativi presenti in molti arredi e intagli in legno.
Come il Ridgeo, anche il Monglunder nasce in realtà da una singolare osservazione della forma di fiori, alberi, frutti, non più trame rigidamente architettate, ma immagini vivacemente arrotondate, morbide, a tratti irregolari: l’osservazione della metamorfosi di una foglia, dal seme originario alla sua piena maturazione, dalla forma elementare di un cerchio (o uovo) alla simmetria ed asimmetria di una superficie complessa, in cui giocano e si alternano forme arrotondate.