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Villa Anna a Primolo (o Villa Cavenaghi)
Edificio a pianta rettangolare, pianterreno, primo e secondo piano e sottotetto (1937).
A sud è presente un grande terrazzo che poggia su pilastri in muratura di pietra.
La villa si caratterizza per la presenza di un portico d’angolo delimitato da arcate sovrapposte su due ordini, una struttura che conferisce alla planimetria semplice e regolare una nota di raffinata classicità, sebbene l’uso di rocce e pietre locali, in particolare il serpentino, per le arcate stesse, lo zoccolo in muratura di pietra a vista che circonda tutto il perimetro della casa, le fasce marcapiano, i quattro pilastri che sostengono il terrazzo posto ad est del primo piano, ed infine le murature angolari sottolineino l’aspetto sottilmente rustico della villa, dipinta con una tonalità naturale ed “autunnale” di giallo.
Le inferriate del balconcino che sovrasta il portico d’ingresso presentano decorazioni in stile
Ridgeo, con motivi spiraliformi inseriti in triangoli isosceli alternati a sequenze di linee rette ed arcuate, con piccole foglie di betulle che ne scandiscono gli spazi vuoti.
La forma a spirale compare inoltre sull’inferriata della cancellata d’ingresso e diventa la foglia stilizzata della stella alpina che la sormonta, esempio pregevole in stile
Malenchino.
Particolarità della villa è il giardino che la accoglie, in realtà una sorta di prosecuzione organizzata del bosco sottostante che ospita larici, abeti rossi, pini e betulle, accorgimento che ricorda l’ambiente circostante il
Grand Hotel di Chiesa Valmalenco (1905), architettura cui Dioli probabilmente si è ispirato per questo e altri progetti.