Passaggi e commerci

La via del Muretto fu, nel corso dei secoli, una strada prevalentemente commerciale e frequentemente percorsa proprio perchè costituiva la direttrice più veloce e diretta per chi, provenendo dalla dalla Repubblica di Venezia, proseguiva in Svizzera, in direzione di Coira ed oltre. Viceversa è documentato il transito delle carovane di mercanti grigioni che provenivano da Marmorera e Mulni in Val Sursette, dalla Val d'Aver, da Filisur, da Parpan e Churwalden, da Ilanz e Coira attraverso la Valmalenco per acquistare 'piode', 'laveggi' e bestiame o per approvvigionarsi del pregiato vino valtellinese, e di altri prodotti provenienti dall'Italia come, per esempio, il sale, le spezie, i grani, il cotone.

E sappiamo anche delle processioni di pellegrini malenchi che si recavano alla chiesa di S.Gaudenzio di Casaccia in Val Bregaglia Sopraporta (chiesa esistente già nel 1200), per venerarne le reliquie.

Pellegrinaggi dunque ma anche emigrazione di numerosi malenchi in cerca di lavoro, infittirono ulteriormente i contatti umani e culturali tra due valli e popolazioni contigue; ne è prova il fatto che già durante il Medioevo si celebravano numerosi matrimoni tra malenchi o valtellinesi e bregagliotti o engadinesi.

Stemma dei Capitanei.

L'importanza economica e politica della Valmalenco si sviluppa progressivamente durante i secoli XI e XII quando i Capitanei, famiglia di stirpe longobarda originari di Vizzola, erano divenuti signori di Sondrio e avevano esteso la propria giurisdizione anche sulla valle. A partire da quel periodo, la storia della Valle si intreccia con le vicende legate ai Capitanei soprattutto quando la loro presenza a Sondrio diventerà decisiva e militarmente strategica nell’epoca delle interminabili lotte tra guelfi e ghibellini per la signoria della città di Como.

Castelmur a Coltura (Val Bregaglia).

Grazie alla loro accorta politica di alleanze matrimoniali con le famiglie feudali della Val Bregaglia e dell’Engadina (Castelmur, Marmorera, San Gaudenzio e Planta), essi erano riusciti a saldare il proprio fronte guelfo con quello d’oltralpe che faceva capo al potente vescovo di Coira, assumendo così un ruolo ed una posizione politica determinanti.

Ed è proprio in risposta alla necessità di rendere saldo il fronte militare che collegava direttamente il capoluogo con le vicine valli elvetiche, che si presume essi abbiano realizzato un sistema di costruzioni fortificate e di torri di segnalazione lungo la strada del Muretto, dislocate nei punti strategici e posti alternativamente sui due versanti del Mallero, che permettevano un’efficace rete di segnalazioni luminose con il castello di Masegra posto sopra Sondrio.

Sondrio. Castello Masegra, sede del governatore Grigione della Valtellina.

All'indomani della prima dominazione grigiona della Valtellina avvenuta nel 1512, il governo delle Tre Leghe indirizzò la propria politica sia interna che estera verso il sistematico sfruttamento delle grandi possibiltà che una terra come la Valtellina offriva sia dal punto di vista economico e commerciale sia da quello politico, militare e diplomatico. La posizione geografica centrale della Val Malenco, posta come corridoio tra il cuore della Valtellina e il dominio delle Tre Leghe, favorì le aspettative dei dominatori.

Interessante un carteggio conservato presso l’Archivio Cantonale di Coira e datato 1584-85, in cui si evidenzia l’intento da parte dei Grigioni di costruire una vera e propria strada attraverso il Muretto per proseguire verso Sondrio.