Massi erratici e rocce montonate

Elementi modellati e abbandonati

A Rocce granitoidi
B Rocce metamorfiche


150 anni fa

Qui le lingue est ed ovest si congiungevano in un’unica colata glaciale che scendeva al di sotto del salto roccioso a valle, fino ad occupare il margine settentrionale del piano di Alpe Gera a 2100 m, oggi sommerso dalle acque dell’omonimo invaso idroelettrico.

Masso erratico: Blocco roccioso morenico di grandi dimensioni, trasportato da un ghiacciaio da luoghi anche molto distanti, che spicca, spesso isolato, in aree che in passato sono state ricoperte dal ghiacciaio.

Il masso erratico segnalato in precedenza presenta una differenza litologica notevole con le rocce circostanti. Il masso è di natura granitoide (A), ed infatti proviene dalla porzione più elevata del bacino di accumulo, dove affiora la «diorite del Bernina». Da lì, crollato sopra la superficie del ghiacciaio, è stato trasportatoverso valle e abbandonato dalla lingua glaciale in un'area dove le rocce affioranti sono delle rocce metamorfiche (B) chiamate filladi.



Rocce montonate: dossi rocciosi, sormontati in passato dal ghiacciaio che ha eliminato tutte le asperità. Risultano lisce, arrotondate e striate dall’azione erosiva del ghiacciaio, sottoposte ai due meccanismi principali dell’erosione glaciale: l’abrasione e lo sradicamento (plucking). I detriti rocciosi inglobati nel ghiaccio di fondo, schiacciati dal ghiacciaio soprastante, esercitano sulla roccia un’azione abrasiva che produce striature e solchi. Nella porzione sotto flusso della roccia montonata il rigelo dell’acqua sul fondo del ghiacciaio provoca l’asportazione di blocchi. La forma finale della roccia montonata spesso risulta quindi asimmetrica.

Le filladi qui affioranti, hanno dei noduli di quarzo più resistenti all’erosione rispetto alla matrice fine in cui sono immersi. Al passaggio del ghiacciaioi noduli hanno offerto protezione dall’erosione operata dalla base del ghiacciaio alla roccia a valle, lasciando lunghe «code» a valle.