di Cinzia Faldrini
Da allora, ogni anno, il presepe vivente ha cambiato scenografia, scene e commenti, dando sempre un messaggio religioso molto importante.
Vorrei ricordarli brevemente tutti:
nel 1992 è stata rappresentata la scena del censimento dove un soldato romano leggeva l'avviso del censimento e poi si metteva in groppa al cavallo e sfrecciava davanti al pubblico fino a raggiungere il tempio (anche questo sapientemente costruito).
Il 1993 ha visto i prati di Vetto arricchirsi per l'arrivo di tutti i popoli della terra (gruppi di persone con costumi tipici: africani, indiani, bianchi..., che si recavano alla grotta per adorare il bambino).
Nel 1994, il presepe è stato allestito all'interno della contrada: si percorreva tutta la frazione dove si potevano ammirare, nelle case più vecchie, gli abitanti intenti nei lavori tradizionali, fino ad arrivare ad una stalla dove si trovava la sacra famiglia.
Anche qui comunque un commento religioso accompagnava il visitatore.
Negli anni successivi, la scena della sacra famiglia nella capanna è sempre stata preceduta dalla rappresentazione di passi del Vangelo che preludevano alla nascita di Gesù o che avvenivano subito dopo: la visita di Maria a Santa Elisabetta (1995), lo sposalizio di Maria e Giuseppe (1996), la presentazione di Gesù al tempio (1997), il sogno di Giuseppe, dove l'angelo lo incoraggiava a prendere Maria come sua sposa (1998: anche durante questa rappresentazione avveniva l'adorazione da parte di popoli provenienti da tutto il mondo).
Nell'anno del giubileo (presepe 1999/2000) è stato rappresentato con grande successo l'esodo.
Suggestivo era il vedere la grande massa di gente, guidata da Mosè (come al solito Fermo Rossi, che sempre rappresenta personaggi importanti) che da dietro le dune dei prati di Vetto, con fiaccole e aggeggi vari, si portava verso il pubblico e poi proseguiva di nuovo dietro, verso la parte opposta.
Il messaggio principale di questo presepe era quello del papa Giovanni Paolo II:
Non abbiate paura...
Un'effetto scenico sensazionale è stato ottenuto dal presepe del 2000/2001, in cui è stato costruito un enorme ponte sopra la capanna che voleva significare quanto Gesù potesse fare da punto di incontro tra tanti popoli diversi; infatti, sopra il ponte passavano personaggi con fattezze che richiamavano tutte le razze del mondo.
Il presepe vivente 2001/2002 ha visto come protagonisti solo i ragazzi, addirittura Maria e Giuseppe erano dei ragazzi (Sonia Bardea e Luca Rossi con il piccolo Alfredo Nana che era Gesù).
Nel 2002/2003 il visitatore poteva seguire i movimenti di un ragazzo del tempo di Gesù che dall'esterno osservava le scene e le descriveva.
Egli era venuto a conoscenza della Buona Novella e aspettava con trepidazione la venuta del messia, per questo portava il visitatore ad osservare con cura le scene, dal sì di Maria in avanti, fino all'adorazione da parte dei pastori.
Il presepe del 2003/2004 iniziava con una scena di Adamo ed Eva, rappresentata attraverso le ombre cinesi: da dietro un telo gigante si potevano osservare i movimenti di Adamo ed Eva durante il peccato originale.
Questo l'inizio del commento: “Dio ebbe un sogno. Sognò la creazione. E la realizzò. Creò il cielo e la terra (....) ma al suo sogno mancava qualcosa. Allora sognò l'uomo, e lo creò a sua immagine e somiglianza. Maschio e femmina li creò.
Ma l'uomo offuscò l'immagine che di sé Dio si era fatto (…), si separò dalla propria origine. Non visse davanti a Dio ma si nascose ai suoi occhi (…). Chiuse le porte del proprio cuore e non permise a Dio di entrarvi (…).
Allora Dio rifece il suo sogno. Sognò come aveva effettivamente concepito l'uomo. E attuò il proprio sogno ponendo un nuovo inizio”.
E da qui l'inizio della buona novella e quindi la rappresentazione della natività.
Il presepe 2004/2005 vedeva come uno tra i personaggi principali Abramo, a cui il Signore promise un figlio e una discendenza numerosa come le stelle del cielo.
Nel 2005 è stato costruito un maestoso castello che rappresentava Gerusalemme a cui affluivano numerose persone per il censimento.
Nel 2006/2007 abbiamo voluto effettuare delle attualizzazioni, cioè dimostrare come Dio nasce ancora tutti i giorni attraverso il servizio e la testimonianza di persone come le suore di Madre Teresa di Calcutta, i Comboniani e i volontari dell'Operazione Mato Grosso, tutti messi in scena mentre svolgevano le loro attività.
Dal 2008 sono state inserite delle novità: scene di vita di Gesù adulto rafforzavano il messaggio cristiano a partire dalla nascita di Gesù.
Nel presepe 2008/2009 sono state realizzate alcune scene che raccontavano i vari modi in cui Gesù si è manifestato all'umanità: dopo la nascita nella grotta di Betlemme, Gesù si manifestava attraverso la visita dei Re Magi, attraverso il suo Battesimo nel Giordano (“Questi è il mio figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”) e nelle nozze di Cana dove Egli diede inizio ai suoi miracoli.
E' stata la rappresentazione del 2008/2009 quella più “sconvolgente” nel senso che ha sconvolto ancora di più gli schemi della classica natività.
Infatti sono state riproposte alcune tappe della vita di Gesù: dalla Presentazione al Tempio, al ritrovo di Gesù dodicenne in mezzo ai dottori della legge e quindi alla vita di Gesù a Nazareth mentre “cresceva in sapienza, età e grazia”.
Tornando alla grotta di Betlemme, in questo presepe si è voluto approfondire il Mistero della Sua nascita che avviene attraverso un progetto di Salvezza di Dio sull'umanità.
Per questo dalla grotta ci siamo portati alla croce (addirittura!), a cui piedi trovavano Maria, per poi passare alla resurrezione (un telo bianco sulla croce veniva trascinato via velocemente) e quindi alla discesa dello Spirito Santo sugli apostoli radunati nel cenacolo.
La scenografia del presepe 2009/2010 era arricchita da una barca (in mezzo alla neve!): era la barca di Pietro, qui rappresentato come il primo papa che andava ad adorare Gesù con tutti gli apostoli (dopo l'ultima cena).
Era infatti l'anno dedicato al Sacerdozio.
Un'altra maestosa scena dell'esodo è stata rappresentata nel 2010/2011, mentre il presepe 2011/2012 ha visto tra i protagonisti un Adamo ed Eva in “carne ed ossa” che tentati dal diavolo scelgono di allontanarsi da Dio, ma subito una dolce fanciulla che schiaccia la testa al serpente (Maria) permetterà a Dio di offrire la salvezza all'umanità.
La scenografia di questo presepe era caratterizzata per la prima volta dalla capanne di fieno.
L'ultimo presepe, quello di quest'anno 2012/2013, ha visto la costruzione di capanne di paglia, sicuramente molto più calde e luminose di quelle di fieno, e aveva come tema la fede, in questo anno indetto dal papa proprio come anno della fede.
Per questo vedeva in scena un Abramo, padre nella fede di tutti noi, che obbediva al Signore e si fidava di lui fino ad accettare di sacrificare il suo unico figli Isacco; un Giuseppe obbediente all'invito dell'angelo, e alcuni personaggi del Vangelo che testimoniano la loro fede come l'emorroissa, guarita da Gesù solo per il fatto che gli aveva toccato il mantello con questa intenzione, e Giairo, la cui figlia muore ma poi grazie alla fede dell'uomo, viene resuscitata da Gesù.
Una particolarità di questo presepe è stata la comparsa della moltitudine degli angeli (ben 50!).
Il comitato del presepe quest'anno ha voluto coinvolgere ancora più persone e per questo ha chiesto a ciascuna frazione di “offrire” 10 volontari per fare la parte degli angeli (10X5=50).
E così è stato: la disponibilità è stata eccellente ed ogni frazione, grazie a preziose sarte, si è confezionata i propri vestiti.
Ecco quello che caratterizza il presepe vivente di Lanzada: lo spirito di collaborazione e di condivisione, e la voglia di lavorare per il bene comune e per diffondere il Vangelo di Gesù!